Biografie sintetiche di alcuni anarchici modenesi

Renzo Cavani

Renzo Cavani nasce a Modena, il 20 (30?) giugno 1901, da Sperandio e Marianna Iotti, muratore. A 17 anni è già nel movimento anarchico. Con Luigi Evangelisti fa parte di un gruppo d’azione anarchico che intende rispondere colpo su colpo alla violenza fascista. Una delle prime azioni compiute è quella contro il fascista Mario Ruini ucciso il 21 gennaio 1921.
Il 17 marzo C. assieme ad altri compagni anarchici ferisce lo studente fascista Antonio Gozzi.
L’11 novembre 1921 C. e Guido Bucciarelli, mentre stanno tornando a casa, sono aggrediti da un gruppo di fascisti, ma sono più lesti e uccidono il fascista Gino Tabaroni e ne feriscono gravemente un altro. Fuggiti la notte stessa dopo lunghe peregrinazioni giungono ad Odessa in URSS dove incontrano Luigi Evangelisti. C. e Bucciarelli, per l’uccisione del Tabaroni nel 1923, sono condannati in contumacia dalla Corte Ordinaria di Assise di Modena a 30 anni di reclusione.
C. è schedato come anarchico pericoloso ed è iscritto alla Rubrica di Frontiera e al Bollettino delle Ricerche più volte. Nel 1928 è in Francia ed entra in contatto con i Gilioli, si fidanza con Siberia, figlia di Onofrio ed abita nella loro casa di Fontenay-sous-Bois. Attivissimo, per sfuggire alla cattura usa molti pseudonimi (Aldo Rossi, Mario Branchi, Bruno Figuera, Evelino Eglesias).
Nel 1932, costretto alla clandestinità, si reca in Spagna a Barcellona con Rivoluzio Gilioli, sperando di trovare un rifugio per sé, per la sua famiglia e una occupazione. Anche nella città catalana svolge propaganda anarchica, diffondendo manifesti e volantini nel porto tra i marinai e gli operai italiani.
Nel 1933 è di nuovo a Parigi e lavora in vari cantieri come muratore svolgendo contemporaneamente propaganda anarchica. È sorvegliato con molta attenzione, anche perché, come scrive il questore di Modena nel giugno 1935, è “tiratore di pistola di rara perizia” e quindi considerato capace di “compiere attentati alla vita di S.E. il Capo del Governo”.
Nell’agosto del 1936 è con gli altri anarchici modenesi Equo Gilioli e Luigi Evangelisti tra i primi a recarsi in Spagna per combattere contro i franchisti. Si arruola nella Colonna Italiana operante sul fronte di Aragona e rimane ferito nella battaglia di Monte Pelato del 28 agosto 1936. Dopo la convalescenza è inviato al posto di frontiera di Port-Bou come commissario politico della Federazione Anarchica Iberica. Partecipa, assieme a Ernesto Bonomini, Enzo Fantozzi e Virgilio Gozzani ai moti di Barcellona. Ritorna clandestino in Francia e nel 1939 insieme a Luigi Evangelisti riesce ad imbarcarsi nel porto di La Rochelle per Cuba ed a raggiungere New York.
Rientra in Italia dopo la liberazione, partecipa alla vita del Gruppo anarchico “R. Gilioli”, alla costituzione del Collettivo di studi libertari “Camillo e Giovanna Berneri” e alla pubblicazione della rivista, “L’Avvenire libertario”. C. muore il 21 gennaio 1966. In base ad una testimonianza di E. B. si è dato la morte, dopo aver saputo di essere ammalato di un tumore al cervello, ingerendo del veleno.
 
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