Biografie sintetiche di alcuni anarchici modenesi

Vincenzo Chiossi

Vincenzo Chiossi nasce a Carpi il 17 maggio 1893 da Olivo e Luisa Albarani, meccanico. Si avvicina al movimento anarchico grazie al fratello Umberto (Modena, l881) che nel l908 è segretario della Lega muratori di Modena.
Partecipa ad un convegno anarchico il 31 dicembre 1916 a Bologna, in rappresentanza del Gruppo rivoluzionario di Modena. Attivo nella Federazione Comunista Anarchica, nella Lega meccanici e nell’organizzazione della CdL sindacalista, di cui fa parte del Comitato esecutivo. E’ tra gli organizzatori del furto delle mitragliatrici ed è condannato a due anni e sei mesi di carcere.
Scontata la pena è tra i più attivi nel cercare di riorganizzare il movimento anarchico e l’USI a Modena. Promuove la costituzione di un Gruppo giovanile anarchico e, nel giugno 1925, partecipa al convegno clandestino dell’USI a Genova. Il 24 novembre 1926 è condannato a cinque anni di confino, poi ridotti a due, scontati a Lipari.
Durante la lotta partigiana collabora con il CLN provinciale. Alla caduta del fascismo è incaricato dal Comitato Italia libera di riorganizzare il settore sindacale. Nel 1945 partecipa alle riunioni clandestine che danno vita alla Camera confederale del lavoro unitaria, in rappresentanza della corrente sindacalista anarchica. Dopo la liberazione è con Aladino Benetti tra i fondatori della Federazione Comunista Libertaria di Modena. Mesi dopo diventa direttore dell’Ufficio provinciale del lavoro, e si avvicina al PSI. Muore a Modena il 26 maggio 1950.
 
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