Biografie sintetiche di alcuni anarchici modenesi

Rivoluzio Gilioli

Rivoluzio Gilioli nasce a Rovereto sul Secchia il 21 giugno 1903 da Onofrio e Maria Pelliciari, impresario edile. Fin da giovanissimo è attivo nel movimento anarchico. Dopo aver compiuto parte delle scuole tecniche a Carpi si trasferisce per continuare gli studi a Modena, dove si mette in mostra come uno dei giovani più attivi nel movimento anarchico locale. Nel 1919, a sedici anni, diventa segretario dei Gruppi giovanili comunisti-anarchici ed è assunto come contabile dalla CdL sindacalista. Nel dicembre 1919 a Parma partecipa al congresso costitutivo dell’Unione giovanile rivoluzionaria italiana.
Rivoluzio è coinvolto nel furto delle mitragliatrici ma con Egisto Colli riesce a sfuggire all’arresto e si rifugia in Francia dove, nel 1922, viene raggiunto dalla famiglia. In Francia trova lavoro in alcune imprese edili e si afferma come uno dei più qualificati esponenti dell’anarchismo fuoriuscito, mostrando notevoli capacità sia nell’attività politica che nell’elaborazione strategica. Nel 1927 partecipa alle agitazioni in favore degli anarchici Mario Castagna e Ernesto Bonomini, nonché alla vasta campagna di solidarietà per Sacco e Vanzetti.
Nel 1928 è assunto da una ditta edile come capocantiere e si trasferisce nei Pirenei orientali per dirigere i lavori di costruzione di un tratto della ferrovia Parigi-Toulose-Barcellona. Qui conosce numerosi spagnoli fuoriusciti. Rientrato a Parigi collabora all’USI e al suo organo “Guerra di Classe” e viene segnalato sul “Bollettino delle Ricerche - supplemento dei Sovversivi”. Nel 1932 partecipa alla redazione unitamente a Camillo Berneri e Antonio Cieri del quindicinale anarchico “Umanità Nova” che esce dall’ottobre 1932 a Puteaux.
Nonostante un “foglio di via” e la minaccia di espulsione non rallenta il suo impegno politico. Nel frattempo è assunto come direttore dei lavori per la costruzione di un palazzo ed ha modo di occupare nel cantiere edile alcuni compagni anarchici.
Nel gennaio del 1935 viene espulso dalla Francia, ma vi rimane clandestinamente. In questa veste partecipa a numerose iniziative per il diritto di asilo e per la sospensione dei decreti di espulsione. Partecipa attivamente all’organizzazione del Convegno d’intesa degli anarchici emigrati in Europa che si tiene a Sartrouville l’1-2 novembre 1935 collaborando alla stesura di una delle relazioni principali e presentandone una propria.
Agli inizi del 1936 riceve l’incarico di dirigere i lavori nel porto di Dunkerque, ed è mentre svolge questi incarichi che scoppia la guerra civile spagnola. Il 5 dicembre 1936 entra in Spagna. Aggregato alla Colonna italiana, sul fronte di Aragona, per le sue indubbie capacità tecniche viene trasferito ad una compagnia del genio della Divisione Ascaso, diventandone il comandante col grado di capitano. Con questo incarico cura il pericoloso lavoro di fortificazione delle linee e opera anche a favore delle collettività libertarie.
Dopo le vicende del maggio 1937 decide di rimanere comunque al fronte con la convinzione che la Spagna rappresenti una occasione unica per il rinnovamento e il rilancio del progetto anarchico. Nominato comandante della Compagnia del genio della 28° Divisione, il 16 giugno 1937 mentre compie un giro d’ispezione in località Terraza, Carrascal n.2, vicino ad Huesca, è colpito da una pallottola nemica. Muore il 21 giugno 1937.
 
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