Biografie sintetiche di alcuni anarchici modenesi

Filippo Lusvardi (e fratelli)

Filippo Lusvardi nasce a Modena il 15 maggio 1899 da Giovanni e Maddalena Bertani, muratore. Fa parte di una numerosa famiglia di anarchici: Alfredo, Aldebrando, Bruno e Medardo, attivi in località Madonnina. Nel novembre 1918 viene condannato dal Tribunale di Cuneo a 7 anni di reclusione per diserzione, pena poi sospesa. Nel periodo del “biennio rosso” aderisce al gruppo anarchico della Madonnina. È fermato e indiziato con il fratello Alfredo (Modena, 1900) pure lui aderente allo stesso gruppo anarchico, dell’omicidio del fascista Mario Ruini e della successiva sparatoria nel corso dei funerali, ma sono entrambi rilasciati per mancanza di prove.
Emigra in Francia nel dicembre 1922 sempre assieme al fratello Alfredo. Da qui passa in Algeria dove rimane due anni. Rientrato in Francia partecipa all’attività del movimento anarchico fuoriuscito. Ai due fratelli si aggiunge a Parigi dal 1930 anche Aldebrando (Modena, 1902) giunto dall’Italia dopo essere stato denunciato al Tribunale speciale per attività sovversiva.
Inscritto alla Rubrica di Frontiera ed al Bollettino delle Ricerche per arresto. Nel 1936 Filippo si reca in Spagna, entrando nella Colonna Durruti. Rientra a Parigi nella seconda metà del 1937 ed è arrestato dalla polizia tedesca nel 1941 assieme al fratello Alfredo. Dopo tre mesi di carcere a Parigi e diciassette mesi di campo di concentramento in Germania, sono consegnati alle autorità italiane.
Nell’aprile 1942 è condannato a tre anni di confino e trasferito alle Tremiti, mentre il fratello è condannato a due anni da scontare a Pisticci.
I due fratelli, rilasciati solo dopo l’8 settembre 1943, giungono di nuovo a Modena dove trovano un altro fratello attivo nel movimento antifascista, Bruno (Modena, 1904) che non era emigrato, e che dal 1940 era controllato dalle autorità per “atteggiamenti sospetti”. Durante la lotta partigiana un loro nipote, Bruno Lusvardi, è fucilato per rappresaglia dai tedeschi il 3 dicembre 1944 ed è stato insignito di medaglia d’argento al valor militare. Subito dopo la fine della guerra Filippo e Alfredo tornano a vivere a Parigi, mentre Bruno rimane a Modena, continuando a impegnarsi nella Federazione anarchica di Modena. Non si conoscono luogo e data delle morti.
 
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