Biografie sintetiche di alcuni anarchici modenesi

Ettore Torricelli

Ettore Torricelli nasce a Formigine il 17 marzo 1885 da Ottavio e Marcellina Farina, muratore. Trasferitosi a Modena, alla Madonnina, nel 1913 è segnalato dalle autorità come aderente al gruppo anarchico. Attivo nel Sindacato edile e nella CdL sindacalista, nel 1917 fa parte della Commissione esecutiva.
È uno dei principali esponenti della Federazione comunista anarchica modenese. Arrestato con l’accusa di essere coinvolto nel furto delle mitragliatrici è prosciolto successivamente da ogni imputazione.
Tra il 1922 e il 1926 è uno dei pochi anarchici che continuano a tenere vivo l’impegno libertario a Modena. Abbonato a “Pensiero e Volontà” e ad altri giornali anarchici, ne cura la diffusione. Più volte fermato per distribuzione di stampa anarchica, nel 1925 la polizia riesce a bloccare una spedizione, a lui diretta, di numerose copie dell’opuscolo di Errico Malatesta “Fra contadini”. Nello stesso periodo è in contatti epistolari con Errico Malatesta e con Armando Borghi.
Diffidato nel dicembre 1926, nel 1931 è iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. L’anno dopo la polizia annota che “conserva tuttora sentimenti anarchici ma non svolge alcuna propaganda”. Viene ammonito nel giugno 1940 dopo essere stato fermato e tenuto in carcere dieci giorni perché sospettato di “avere mosso alcune critiche sulla situazione attuale”. E vigilato dalla polizia fino al 1942. Nel dopoguerra, pur mantenendo sentimenti libertari, non risulta svolga alcuna attività politica. Muore a Modena il 27 dicembre 1966.
 
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